Comunità Energetiche Rinnovabili: cos’è, come funziona e le novità del 2025

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un nuovo modello di produzione e condivisione collettiva di energia pulita, che sta rapidamente guadagnando terreno in Italia. Si tratta di gruppi formati da cittadini, imprese, enti locali e associazioni che collaborano per generare, distribuire e consumare energia da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre i costi e l’impatto ambientale.

Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili?

Le CER sono associazioni volontarie composte da diverse realtà come famiglie, piccole e medie imprese, enti pubblici, cooperative, organizzazioni del terzo settore e istituti di ricerca. Questi soggetti si uniscono per gestire insieme la produzione e il consumo di energia rinnovabile, favorendo un modello di sostenibilità condivisa che beneficia l’intera comunità.

Requisiti fondamentali per il riconoscimento ufficiale

Per essere ufficialmente riconosciute, le CER devono rispettare alcuni criteri stabiliti dalla normativa. In primo luogo, devono essere costituite da soggetti che operano nello stesso ambito geografico, ovvero all’interno della stessa area servita da una cabina primaria. Inoltre, l’energia prodotta deve provenire esclusivamente da fonti rinnovabili, e la Comunità deve avere una costituzione legale chiara, con un atto costitutivo e uno statuto che ne definiscono struttura e funzionamento.

Le importanti novità normative del 2025

Il 2025 si presenta come un anno chiave per le CER in Italia, grazie all’introduzione di nuove misure che ne faciliteranno la diffusione. Tra queste, spicca l’ampliamento del contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi di investimento, ora esteso anche ai Comuni con popolazione fino a 50.000 abitanti. Questa modifica apre la porta a molte più realtà locali, accelerando la crescita delle Comunità Energetiche sul territorio nazionale.

In aggiunta, per facilitare l’avvio dei progetti, sarà possibile richiedere un anticipo del 30% sul contributo, così da sostenere subito le spese iniziali. Sarà inoltre concesso un periodo più lungo per completare gli impianti fotovoltaici: la scadenza per il termine dei lavori è fissata al 30 giugno 2026, mentre l’immissione in rete dell’energia deve avvenire entro il 31 dicembre 2027.

Incentivi e cumulabilità: cosa sapere

Uno degli incentivi principali per le CER è la tariffa incentivante sull’energia condivisa, erogata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Questa tariffa può essere cumulata con altri contributi pubblici e detrazioni fiscali fino a un limite del 40% del costo dell’investimento, rendendo più vantaggioso l’investimento nelle CER.

Tuttavia, esistono limiti precisi: la tariffa non può essere sommata a incentivi in conto esercizio diversi, come lo Scambio sul Posto, né con il Superbonus o con contributi pubblici superiori al 40%. È importante conoscere queste regole per pianificare correttamente gli investimenti.

Nuovi soggetti ammessi e opportunità per tutti

Con le recenti modifiche, la partecipazione alle CER si è ampliata includendo non solo cittadini e PMI, ma anche enti partecipati da amministrazioni locali, associazioni, enti per l’edilizia residenziale pubblica, istituzioni di assistenza, consorzi di bonifica, enti di ricerca, organizzazioni religiose e del Terzo settore, nonché associazioni ambientaliste e amministrazioni locali.

Questo rende le Comunità Energetiche uno strumento aperto e inclusivo, che favorisce la diffusione di energia verde e il coinvolgimento di tutta la società. Per le imprese in particolare, le CER rappresentano un’opportunità per migliorare la propria immagine, dimostrando un concreto impegno verso la sostenibilità ambientale e diventando protagonisti della transizione energetica.

Come partecipare

Le domande per accedere agli incentivi devono essere presentate entro il 30 novembre 2025 tramite la piattaforma ufficiale del GSE. È il momento giusto per informarsi, unirsi e contribuire attivamente alla costruzione di un futuro energetico più sostenibile e condiviso.

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